Un gruppo di volontarie che ha accompagnato la funzione suonando la chitarra. La speranza da una parte e continuare a fare del bene per il prossimo dall’altra.
LA MESSA Alla Rsa Antonio Dellacà nella mattinata di mercoledì 26 marzo monsignor Maurizio Gervasoni, vescovo della diocesi di Vigevano, ha celebrato la messa per portare anche a ospiti, personale e dirigenti della struttura situata in contrada San Michele, il messaggio di pace e speranza previsto dall’Anno Santo. Nella cappella della Rsa Dellacà il messaggio di pace e di fare del bene ha accompagnato tutta la funzione: «Gesù – ricorda Gervasoni – insegnava ad amare tutti, a volere fare del bene al prossimo perché è la cosa giusta da fare. È in questo modo che ognuno di noi può raggiungere e ottenere la salvezza. Il cuore della legge che ciascun individuo è chiamato a seguire è proprio la salvezza».
E il perdono dei nostri peccati è il primo passo da compiere per consentirci di capire e comprendere a fondo il motivo per cui abbiamo commesso degli sbagli e degli errori. Per questo sono andato anche in carcere ai Piccolini a portare questo annuncio.
STORIE Casa di riposo, il luogo in cui più di tutto si intrecciano diversi momenti della vita. Storie di ospiti nati e cresciuti in Lomellina, nella terra del riso. Ma anche storie di chi ci si è trasferito per motivi di lavoro, abbandonando Milano, una realtà molto più movimentata, in cui si corre, si va di fretta senza fermarsi un attimo. E a questo proposito monsignor Gervasoni invita tutti a prendersi anche un solo momento per fermarsi a pensare, a riflettere sia su ciò che è stato, su ciò che è e su ciò che sarà. In particolare, un momento di riflessione è stato dedicato anche «al personale di Ats, una volta Asl, che si mette costantemente al servizio e a disposizione del prossimo. Il messaggio del Giubileo deve essere questo e ognuno di noi ha il potere di diffonderlo e trasmetterlo». I presenti si scambiano un segno di pace, Gervasoni passa tra una sedia e l’altra a distribuire l’ostia. E al termine della funzione, non manca ancora una volta l’accompagnamento di “Madre io vorrei” con la chitarra, per poi salutare tutti. E prima di parlare a tu per tu con diversi ospiti che hanno assistito alla messa, per Gervasoni è tempo di ringraziamenti.
INSEGNAMENTI Andrea Ferrari, direttore della struttura, ha ringraziato monsignor Gervasoni «per aver celebrato la messa nella nostra Rsa. Sono molti i nostri ospiti che hanno conservato la fede in Dio durante tutto il corso della loro vita. Momenti di riflessione come questi sono molto importanti. Tanti di loro hanno storie da raccontare che rappresentano dei veri e propri insegnamenti di vita, sia per me sia per il personale che lavora qui». Ed è con un sorriso che infermiere e operatrici socio sanitarie hanno riaccompagnato gli ospiti nelle loro stanze, spingendo le carrozzine.
Edoardo Varese